Disturbi d’Ansia

Paura e Ansia eccessive, correlate con i disturbi comportamentali che ne seguono, caratterizzano i Disturbi d’Ansia. 

Paura e Distubi d’Ansia

Si stima che ne soffra più del 7% della popolazione con ricadute negative sul piano lavorativo, sociale e relazionale.

Questi disturbi possono avere un esordio in qualsiasi età, indipendentemente tra l’altro dal genere ( anche se vi è una prevalenza nelle femmine rispetto ai maschi di circa 2:1), dalla razza e dalla provenienza sociale del soggetto.

Se la paura è una risposta emotiva ad una minaccia che sta arrivando, reale o immaginaria, l’ansia riguarda un’anticipazione per una minaccia futura.

La paura si esprime attraverso l’attivazione di meccanismi che predispongono l’individuo all’attacco o alla fuga, mentre l’ansia è più frequentemente associata alla tensione muscolare e al vigilare (stato di allerta) in preparazione al pericolo futuro e a comportamenti prudenti o di evitamento.

Disturbo Ansia
CURE E TRATTAMENTO

Sintomi dell’Ansia

Da un punto di vista fisiologico i sintomi dell’Ansia si associano ad una scarica del Sistema Nervoso Autonomo che viene spesso attivata da fantasie di paura,impulsi ed emozioni.

Da un punto di vista psicologico le cause scatenanti un disturbo d’ansia non sono così subito evidenti, soprattutto quando le spinte emotive interne sono fonte di conflitti ancora irrisolti.

Tali spinte sono stimolate da eventi ambientali verso i quali la persona è particolarmente sensibile: l’ansia quindi rappresenta la paura della perdita di controllo che queste spinte possono provocare e conseguentemente delle azioni che ne possono derivare.

Quali sono i disturbi d’ansia

I Disturbi d’Ansia quindi si differenziano dalla normale paura o ansia transitoria, spesso indotta da stress, perché sono persistenti (per es. possono durare sei mesi o più) ed hanno un’intensità troppo grande. Quando superano questa soglia e non sono più gestibili, diventa opportuno consultare uno specialista per decidere insieme a lui di svolgere un trattamento mirato e specifico.

I criteri diagnostici utilizzati per individuare i diversi disturbi d’ansia, utilizzano item validati e condivisi secondo quanto riportato dal Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali ( DSM).

  • Disturbo di Panico
  • Disturbo d’Ansia Generalizzata
  • Fobie specifiche
  • Agorafobia
  • Disturbo d’Ansia Sociale
  • Disturbo d’Ansia indotto da sostanze

Supporto per il disturbo d’ansia

Psicologi e Psicoterapeuti al tuo fianco per il trattamento dell’ansia

Disturbo di Panico

Secondo il DSM-5 (American Psychiatric Association – 2014, Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Quinta edizione, DSM-5. Ed. Raffaello Cortina, Milano), un attacco di panico consiste nella comparsa improvvisa di paura o disagi intensi che raggiunge il picco in pochi minuti, periodo durante il quale si verificano quattro o più di un elenco di 13 sintomi fisici e cognitivi.

  1. Palpitazioni, cardiopalmo o tachicardia;
  2. Tremori fini o grandi scosse;
  3. Sudorazione;
  4. Dolore o fastidio al petto;
  5. Dispnea o sensazione di soffocamento;
  6. Nausea o disturbi addominali;
  7. Dolore o fastidio al petto;
  8. Sensazioni di vertigine, di instabilità, di “testa leggera” o di svuotamento;
  9. Brividi o vampate di calore;
  10. Parestesie ( sensazioni di torpore o di formicolio);
  11. Derealizzazione ( sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (essere staccati da se stessi);
  12. Paura di morire.

Disturbo d'Ansia Generalizzata

Secondo il DSM-5 (American Psychiatric Association – 2014, Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Quinta edizione, DSM-5. Ed. Raffaello Cortina, Milano), il Disturbo d’Ansia Generalizzato ha la caratteristica essenziale di presentare ansia e preoccupazione (attesa apprensiva) eccessive relative a una quantità di eventi o attività. L’ansia e la preoccupazione sono accompagnate da almeno tre dei seguenti sintomi aggiuntivi:

  • irrequietezza, o sentirsi male, “con i nervi a fior di pelle”;
  • facile affaticamento;
  • difficoltà a concentrarsi o vuoti di memoria;
  • irritabilità;
  • tensione muscolare;
  • alterazioni del sonno ( difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno, o sonno inquieto e insoddisfazione).

Gli altri criteri diagnostici sono:

  1. ansia e preoccupazione (attesa apprensiva) eccessive, che si manifestano per la maggior parte dei giorni per almeno 6 mesi, relative a una quantità di eventi o di attività (come prestazioni lavorative o scolastiche);
  2. l’individuo ha difficolta nel controllare la preoccupazione;
  3. l’ansia, la preoccupazione o i sintomi fisici causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti;
  4. la condizione non è attribuibile agli effetti fisiologici di sostanze (es. una droga, farmaci o altra patologia medica);
  5. il disturbo non è meglio spiegato da un altro disturbo mentale.

Fobia Specifica

Secondo il DSM-5 (American Psychiatric Association – 2014, Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Quinta edizione, DSM-5. Ed. Raffaello Cortina, Milano), i criteri diagnostici per la fobia specifica sono:

  1. paura o ansia marcate verso un oggetto o situazione specifi (ad es. volare, altezze, animali, ricevere un’iniezione, vedere il sangue);
  2. la situazione o l’oggetto fobici provocano quasi sempre immediata paura o ansia;
  3. la situazione o l’oggetto fobici vengono attivamente evitati, oppure sopportati con paura;
  4. la paura o l’ansia sono sproporzionate rispetto al reale pericolo rappresentato dall’oggetto o dalla situazione specifici e al contesto socioculturale;
  5. la paura, l’ansia o l’evitamento sono persistenti e durano tipicamente per 6 mesi o più;
  6. la paura, l’ansia o levitamento causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti.

Agorafobia

Secondo il DSM-5 (American Psychiatric Association – 2014, Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Quinta edizione, DSM-5. Ed. Raffaello Cortina, Milano), l‘agorafobia è caratterizzata da paura o ansia marcate relative a due (o più) delle seguenti cinque situazioni:

  1. utilizzo dei trasporti pubblici ( quali ad es. auto, bus, treni, metro,navi, aerei);
  2. trovarsi in spazi aperti ( ad es. parcheggi,mercati, porti);
  3. trovarsi in spazi chiusi ( ad es. negozi, teatri, cinema);
  4. stare in fila oppure tra la folla;
  5. essere fuori casa da soli.

L’individuo teme o evita questa situazione a causa di pensieri legati al fatto che potrebbe essere difficile fuggire o che potrebbe non essere disponibile soccorso in eventuali situazioni di Panico.

Le situazioni con la presenza di tanta gente vengono attivamente evitate, oppure richiedono la presenza di un accompagnatore.

La paura o l’ansia sono sproporzionate rispetto al reale pericolo posto dalla situazione e al contesto socioculturale.

Il decorso dell’agorafobia è tipicamente persistente e cronico. La remissione completa è rara (10%), a meno che l’agorafobia non sia trattata.

Più di un terzo degli individui che ne soffrono, sono costretti in casa e incapaci di lavorare. I fattori di rischio maggiormente correlati sono di tipo temperamentale ( disposizione a vivere negativamente l’affettività e sensibilità all’ansia), di tipo ambientale ( per es. eventi negativi occorsi in età infantile come separazione, morte di un genitore e altri eventi stressanti come essere attaccati o aggrediti) e genetici ( l’ereditabilità dell’agorafobia è del 61%).

Disturbo d'Ansia Sociale

Secondo il DSM-5 (American Psychiatric Association – 2014, Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Quinta edizione, DSM-5. Ed. Raffaello Cortina, Milano), il Disturbo d’ansia sociale è una marcata o intensa paura o ansia relative a situazioni sociali in cui l’individuo può essere esaminato dagli altri. Prestazioni che sono tipicamente compromettenti possono riguardare la loro vita professionale (per es. musicisti, ballerini,intrattenitore, atleti) oppure in ruoli che richiedono di parlare in pubblico regolarmente. Le paure di prestazione possono manifestarsi anche in contesti lavorativi, scolastici o accademici in cui sono richieste regolarmente presentazioni in pubblico.

I Principali criteri diagnostici sono:

  1. paure o ansie mancate relative a una o più situazioni sociali nelle quali l’individuo è esposto al possibile esame degli altri;
  2. l’individuo teme che agirà in modo tale o manifesterà sintomi d’ansia che saranno valutati negativamente (cioè saranno umilianti o imbarazzanti, porteranno al rifiuto o risulteranno offensivi per altri);
  3. le situazioni sociali temute provocano quasi invariabilmente paura o ansia;
  4. le situazioni sociali temute sono evitate oppure sopportate con paura o ansia interna;
  5. la paura o l’ansia sono sproporzionate rispetto alla reale minaccia posta dalla situazione sociale e al contesto socioculturale.

Disturbo d'Ansia indotto da sostanza

Secondo il DSM-5 (American Psychiatric Association – 2014, Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Quinta edizione, DSM-5. Ed. Raffaello Cortina, Milano), il Disturbo d’Ansia indotto da sostanze/farmaci, riguarda rilevanti sintomi di Panico e ansia che si ritengono dovuti agli effetti fisiologici di una sostanza ( cioè una droga, un farmaco). I sintomi di Panico o ansia devono essersi sviluppati durante o subito dopo l’astinenza da sostanze, o in seguito all’assunzione di un farmaco.

Il Panico o l’ansia possono manifestarsi in associazione all’astinenza per le seguenti classi di sostanze: alcool, oppiacei, sedativi, ipnotici e ansiolitici, stimolanti. Tra i farmaci che evocano sintomi di ansia ci sono anestetici e analgesici, simpaticomimetici o altri broncodilatatori, anticolinergici, preparati tiroidei, contraccettivi orali, antistaminici, corticosteroidi, farmaci antidepressivi e cardiovascolari, farmaci antipsicotici e antidepressivi.

Disturbo di Panico

Secondo il DSM-5 (American Psychiatric Association – 2014, Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Quinta edizione, DSM-5. Ed. Raffaello Cortina, Milano), un attacco di panico consiste nella comparsa improvvisa di paura o disagi intensi che raggiunge il picco in pochi minuti, periodo durante il quale si verificano quattro o più di un elenco di 13 sintomi fisici e cognitivi.

  1. Palpitazioni, cardiopalmo o tachicardia;
  2. Tremori fini o grandi scosse;
  3. Sudorazione;
  4. Dolore o fastidio al petto;
  5. Dispnea o sensazione di soffocamento;
  6. Nausea o disturbi addominali;
  7. Dolore o fastidio al petto;
  8. Sensazioni di vertigine, di instabilità, di “testa leggera” o di svuotamento;
  9. Brividi o vampate di calore;
  10. Parestesie ( sensazioni di torpore o di formicolio);
  11. Derealizzazione ( sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (essere staccati da se stessi);
  12. Paura di morire.

Disturbo d’Ansia Generalizzata

Secondo il DSM-5 (American Psychiatric Association – 2014, Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Quinta edizione, DSM-5. Ed. Raffaello Cortina, Milano), il Disturbo d’Ansia Generalizzato ha la caratteristica essenziale di presentare ansia e preoccupazione (attesa apprensiva) eccessive relative a una quantità di eventi o attività. L’ansia e la preoccupazione sono accompagnate da almeno tre dei seguenti sintomi aggiuntivi:

  • irrequietezza, o sentirsi male, “con i nervi a fior di pelle”;
  • facile affaticamento;
  • difficoltà a concentrarsi o vuoti di memoria;
  • irritabilità;
  • tensione muscolare;
  • alterazioni del sonno ( difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno, o sonno inquieto e insoddisfazione).

Gli altri criteri diagnostici sono:

  1. ansia e preoccupazione (attesa apprensiva) eccessive, che si manifestano per la maggior parte dei giorni per almeno 6 mesi, relative a una quantità di eventi o di attività (come prestazioni lavorative o scolastiche);
  2. l’individuo ha difficolta nel controllare la preoccupazione;
  3. l’ansia, la preoccupazione o i sintomi fisici causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti;
  4. la condizione non è attribuibile agli effetti fisiologici di sostanze (es. una droga, farmaci o altra patologia medica);
  5. il disturbo non è meglio spiegato da un altro disturbo mentale.

Agorafobia

Secondo il DSM-5 (American Psychiatric Association – 2014, Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Quinta edizione, DSM-5. Ed. Raffaello Cortina, Milano), l‘agorafobia è caratterizzata da paura o ansia marcate relative a due (o più) delle seguenti cinque situazioni:

  1. utilizzo dei trasporti pubblici ( quali ad es. auto, bus, treni, metro,navi, aerei);
  2. trovarsi in spazi aperti ( ad es. parcheggi,mercati, porti);
  3. trovarsi in spazi chiusi ( ad es. negozi, teatri, cinema);
  4. stare in fila oppure tra la folla;
  5. essere fuori casa da soli.

L’individuo teme o evita questa situazione a causa di pensieri legati al fatto che potrebbe essere difficile fuggire o che potrebbe non essere disponibile soccorso in eventuali situazioni di Panico.

Le situazioni con la presenza di tanta gente vengono attivamente evitate, oppure richiedono la presenza di un accompagnatore.

La paura o l’ansia sono sproporzionate rispetto al reale pericolo posto dalla situazione e al contesto socioculturale.

Il decorso dell’agorafobia è tipicamente persistente e cronico. La remissione completa è rara (10%), a meno che l’agorafobia non sia trattata.

Più di un terzo degli individui che ne soffrono, sono costretti in casa e incapaci di lavorare. I fattori di rischio maggiormente correlati sono di tipo temperamentale ( disposizione a vivere negativamente l’affettività e sensibilità all’ansia), di tipo ambientale ( per es. eventi negativi occorsi in età infantile come separazione, morte di un genitore e altri eventi stressanti come essere attaccati o aggrediti) e genetici ( l’ereditabilità dell’agorafobia è del 61%).

Fobia specifica

Secondo il DSM-5 (American Psychiatric Association – 2014, Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Quinta edizione, DSM-5. Ed. Raffaello Cortina, Milano), i criteri diagnostici per la fobia specifica sono:

  • paura o ansia marcate verso un oggetto o situazione specifi (ad es. volare, altezze, animali, ricevere un’iniezione, vedere il sangue);
  • la situazione o l’oggetto fobici provocano quasi sempre immediata paura o ansia;
  • la situazione o l’oggetto fobici vengono attivamente evitati, oppure sopportati con paura;
  • la paura o l’ansia sono sproporzionate rispetto al reale pericolo rappresentato dall’oggetto o dalla situazione specifici e al contesto socioculturale;
  • la paura, l’ansia o l’evitamento sono persistenti e durano tipicamente per 6 mesi o più;
  • la paura, l’ansia o levitamento causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti.

Disturbo d’Ansia Sociale

Secondo il DSM-5 (American Psychiatric Association – 2014, Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Quinta edizione, DSM-5. Ed. Raffaello Cortina, Milano), il Disturbo d’ansia sociale è una marcata o intensa paura o ansia relative a situazioni sociali in cui l’individuo può essere esaminato dagli altri. Prestazioni che sono tipicamente compromettenti possono riguardare la loro vita professionale (per es. musicisti, ballerini,intrattenitore, atleti) oppure in ruoli che richiedono di parlare in pubblico regolarmente. Le paure di prestazione possono manifestarsi anche in contesti lavorativi, scolastici o accademici in cui sono richieste regolarmente presentazioni in pubblico.

I Principali criteri diagnostici sono:

  1. paure o ansie mancate relative a una o più situazioni sociali nelle quali l’individuo è esposto al possibile esame degli altri;
  2. l’individuo teme che agirà in modo tale o manifesterà sintomi d’ansia che saranno valutati negativamente (cioè saranno umilianti o imbarazzanti, porteranno al rifiuto o risulteranno offensivi per altri);
  3. le situazioni sociali temute provocano quasi invariabilmente paura o ansia;
  4. le situazioni sociali temute sono evitate oppure sopportate con paura o ansia interna;
  5. la paura o l’ansia sono sproporzionate rispetto alla reale minaccia posta dalla situazione sociale e al contesto socioculturale.

Disturbo d’Ansia indotto da sostanze

Secondo il DSM-5 (American Psychiatric Association – 2014, Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Quinta edizione, DSM-5. Ed. Raffaello Cortina, Milano), il Disturbo d’Ansia indotto da sostanze/farmaci, riguarda rilevanti sintomi di Panico e ansia che si ritengono dovuti agli effetti fisiologici di una sostanza (cioè una droga, un farmaco).

I sintomi di Panico o ansia devono essersi sviluppati durante o subito dopo l’astinenza da sostanze, o in seguito all’assunzione di un farmaco.

Il Panico o l’ansia possono manifestarsi in associazione all’astinenza per le seguenti classi di sostanze: alcool, oppiacei, sedativi, ipnotici e ansiolitici, stimolanti.

Tra i farmaci che evocano sintomi di ansia ci sono anestetici e analgesici, simpaticomimetici o altri broncodilatatori, anticolinergici, preparati tiroidei, contraccettivi orali, antistaminici, corticosteroidi, farmaci antidepressivi e cardiovascolari, farmaci antipsicotici e antidepressivi.

SUPPORTO PSICOLOGICO

Terapia Ansia a Milano

Per quanti fossero interessati ad approfondire le tematiche relative alla Terapia dell’ansia è possibile consultare il Centro di psicologia Clinico Buonarroti.

Centro di Psicologia

Via Tiziano 19 – 20145, Milano

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