TERAPIA DI COPPIA: UNO SPAZIO PER PENSARE

“Ancora e ancora le persone ritornano ai loro fallimenti nella speranza di porvi rimedio, anche se non possono evitare di ripetere gli stessi fallimenti ancora e ancora. Possiamo dire, allora, che nel matrimonio noi inconsciamente speriamo di trovare una soluzione ai nostri problemi intimi e primitivi, particolarmente per quelli che pensiamo di non poter comunicare in modo accettabile socialmente”.
Enid Balint

Le relazioni sane richiedono supporto e rispetto per le diverse esperienze che ciascun membro della coppia ha svolto nella propria vita e che tende a portare in questo ambito. Quando le coppie perdono di vista questo aspetto, la salute della relazione ne può risentire fortemente.

Nella vita a due (con o senza figli) possono esserci momenti, dovuti a situazioni contingenti che mettono a dura prova il legame, portandolo ai limiti e a volte, a incrinarlo e romperlo definitivamente. Vi sono poi dei segnali che non vogliamo vedere, o forse più semplicemente a cui non diamo il giusto peso, che come in una china scivolosa, portano lentamente, ma inesorabilmente alla rottura dell’unione. È stato calcolato infatti che tra il momento in cui una coppia per la prima volta si sente in difficoltà e quello in cui decide di chiedere aiuto, trascorrono in media sei anni.

Ma come si arriva alla terapia di coppia?

Prima di intraprendere un percorso psicoterapeutico, proponiamo delle sedute di consultazione che servono a conoscere le dinamiche esplicite ed implicite della coppia e gli stili e modi di relazione tra i coniugi e tra quest’ultimi e i terapeuti. La nostra proposta terapeutica per la coppia prevede la presenza di due psicoterapeuti (maschio e femmina) che si è dimostrata una modalità più consona ed efficace per la presa in carico e la cura.

I primi incontri sono dedicati a valutare le quote sane e quelle malate che si esprimono nella relazione. Il tutto tenendo conto dei compiti evolutivi, delle aspettative dei singoli e delle pressioni esterne (figli, genitori, lavoro ecc.).

Inoltre, per poter intraprendere un lavoro terapeutico, è necessario valutare la motivazione al cambiamento. Non sempre infatti è possibile svolgere un lavoro che permetta di elaborare le ansie depressive personali di ciascuno nell’ambito della sola terapia di coppia. In questi casi potrà essere valutata la possibilità di poter usufruire di un percorso personalizzato teso ad affrontare e risolvere aspetti disfunzionali.

La psicoterapia di coppia permette di mostrare a entrambi come ciascuno si trovi nella relazione, non solo nel risperimentare situazioni affettive frustranti già vissute nell’infanzia, ma ancor più a giocare un ruolo attivo, seppure inconsapevole, presso il coniuge, nello spingerlo proprio a svolgere quel ruolo che si vorrebbe invece evitare. In tal modo ognuno si rende complice nel creare le condizioni relazionali che riattualizzano proprio quei sentimenti di rifiuto già sperimentati in passato e, ciò che è ancora peggio, ritrovandosi incapaci a capire e gestire la situazione.

Ciò che avviene in molte coppie è la riattivazione di una relazione reale che diventa il luogo di uno scontro incrociato, poiché nessuno dei due è riuscito a trovare nel compagno/a una risposta almeno in parte evolutiva delle proprie aspettative. In questo caso la relazione di coppia si dimostra un contenitore inadatto a permettere una trasformazione di elementi disturbanti e assolve invece la funzione di far permanere un equilibrio statico e ripetitivo. In altre parole prevalgono quei copioni, quegli schemi sempre uguali e che si presentano con automatismi che immobilizzano la coppia e le due persone che ne fanno parte.
Naturalmente non sono solo gli schemi vecchi coatti che rendono disfunzionale la coppia, ma anche eventi più attuali che non sono stati correttamente affrontati ed elaborati, come ad esempio i tradimenti.

Offrire uno spazio per pensare è dunque il luogo dove può essere trovata una relazione tra pensiero e processi.

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