Un milione di persone in Italia soffrono di demenza senile e il loro numero è destinato nei prossimi anni, ad aumentare considerevolmente. A tutt’oggi non è stata ancora trovata una cura, ma le evidenze scientifiche, ci dicono che in un caso su tre il declino cognitivo, può essere evitato è prevenuto. Come? Sono stati individuati sette modi, sette mosse vincenti per arrivare a questo risultato.

I magnifici sette

Primo: tenere sotto controllo il proprio peso. Gli studi hanno evidenziato come il diabete e l’obesità che sono  presenti nella mezza età, raddoppiano le probabilità di contrarre una demenza in vecchiaia. Vi è infatti una forte correlazione tra il monitoraggio del proprio peso e il benessere cardiovascolare che ha conseguenze positive sul cervello.

Secondo: togliere il fumo, le evidenze riportano che fumare in mezza età più di due pacchetti di sigarette al giorno, aumenta più del doppio il rischio di demenza in età avanzata.

Terzo: svolgere attività fisica. Chi resta attivo con una regolare attività fisica come ad esempio camminare a passo sostenuto, avrà, in età avanzata, un buon funzionamento della propria mente. Tra l’altro alcuni studi hanno evidenziato che le persone anziane che iniziano un regolare programma di esercizi, hanno una migliore funzione cognitiva.

Quarto: tenere allenata la mente. Persone con più anni di istruzione scolastica e universitaria sviluppano, anche da anziani, capacità mentali più elastiche. Inoltre iniziare nuovi hobby, così come seguire attività intellettuali e quotidiane, quali per esempio la risoluzione di cruciverba, produce effetti neuroprotettivi molto importanti.

Quinto: avere relazioni. Questo è un aspetto particolarmente importante, perché oltre che da un punto di vista psicologico, le attività di gruppo, le associazioni, condividere un interesse in comune, vanno nella direzione di una qualità della vita e di un benessere individuale con effetti protettivi sulle funzioni del cervello.

Tutto il contrario di isolarsi  che produce invece deterioramento relazionale ed infine cognitivo.

Sesto: alimentarsi correttamente. Sembra che la dieta mediterranea determini una prevenzione sul deterioramento cognitivo, anche alla luce del fatto che un maggior consumo di frutta, pesce e verdura, probabilmente aiuta a prevenire l’ipertensione.

Settimo: fare un buon e regolare sonno. Dormire un numero di ore giuste per la propria età, anche se non è ancora chiaro il motivo, da effetti benefici, al contrario invece dell’insonnia cronica, che è stata collegata ad un aumento del declino cognitivo in età avanzata.

Come spesso accade negli studi come questo, tutto ciò poi, si deve tradurre in pratica e stile di vita nuovi. È qui che va fatto il vero salto di qualità. Spesso però quanto prescritto viene eluso o dimenticato, producendo così, cattive norme comportamentali che a lungo termine, determinano esiti negativi, che si sarebbero potuti evitare. Come recita il proverbio: “se i giovani sapessero, se i vecchi potessero…”

 

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