Il dono di Arianna è l’ultimo libro di Marta Morazzone. Si tratta di una raccolta di brevi e raffinati racconti con storie e personaggi molto familiari, come Odisseo, Achille, Agamennone, Clitennestra, Elena, Teseo e Arianna, che vengono però alterati, plasmati, frantumati e ricomposti, ma sempre con leggerezza.

Il pensiero va alle Metamorfosi di Ovidio, dove anche li fu fatta dall’autore un’operazione di aggiunta e trasformazione dei temi cari al Mito.
 
Nel Dono di Arianna ci troviamo di fronte costantemente ad una specie di nuova narrazione da cui emerge la profonda precarietà’ della versione originale. Infatti, se ci pensiamo bene, nel mito non ci sono originali, autentici punti di partenza, ma soltanto verità’ sospese. Sospendere delle verità’, significa lasciare quello spazio interiore, associativo, psicologico al lettore. E ciò’ se vogliamo è quello che accade durante un processo di cura analitico, volto ad esplorare quei nodi che ci bloccano,non ci fanno evolvere e magari producono dei sintomi spesso invalidanti.

Parlare e riflettere sui desideri, le pulsioni, le passioni dei personaggi maschili e femminili di questi racconti,ci mette davanti alla complessità dei sentimenti umani.
A volte per esempio, dietro un capriccio estemporaneo, troviamo amori piu complessi che l’autrice ci fa vedere, lasciando a noi  riempire quello spazio che manca a dare senso profondo e psicologico a quel personaggio,che è il NOSTRO personaggio.

Il mito ha questa forza, quella di poter parlare a distanza di secoli con la stessa intensità, anche cambiando voce. E, uscendo dalla rigidità del testo scolastico, dimostra di essere ancora vigoroso, capace di offrire le stesse olive profumate sulla piana di Maratona, quelle della migliore annata, nel silenzio carico di tensione prima della battaglia.Ed è capace, allo stesso tempo, di restituire un dialogo senza età, senza polvere: quello tra una moglie e un marito che si interrogano sul futuro della figlia, un dialogo che si ripete uguale da secoli. È la saggia moglie a riprendere con ironia Alcinoo padre di Nausicaa: “Ma il criterio con cui scegliere un marito per una ragazza non è che sia un amico per il padre di lei, non credi?”. Perché Odisseo fa paura, è praticamente un  vecchio, non va bene per un’adolescente, e allontanarlo è un sollievo.

Il dono di Arianna regala una nuova confidenza con la mitologia, i suoi protagonisti, i luoghi e gli eventi e lo fa senza schemi e in totale libertà creativa. 

Eroi, dei, uomini e donne rinnovano i loro incontri ridando calore all’immortalità e alla storia, con un sorriso a tratti ironico, rivolto a chi ingenuamente pensa di poter competere con gli dei.

“Come sono ridicoli gli umani, assetati di eternità”.

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