Una guida per comunicare con loro in modo semplice, ma appropriato

Da Dott.ssa Galimberti Marzia,

Dott.ssa Borghesi Margherita 

e Dott.ssa Carrara Lisa 

Nelle ultime settimane il Coronavirus occupa gran parte dei notiziari, delle nostre conversazioni e ha stravolto la nostra vita quotidiana. Il sovraccarico di informazioni, unito al fatto che queste spesso sono espresse attraverso un linguaggio non sempre pienamente comprensibile ai bambini rischia di incrementare i loro vissuti di preoccupazione e paura rispetto a sè, alla propria famiglia e alla propria cerchia di amici. 

I genitori, i familiari, gli insegnanti e in generale le figure adulte di riferimento possono svolgere un ruolo fondamentale nell’aiutarli a dare il giusto significato a ciò che sentono e a comprendere quello che sta accadendo in queste settimane.

Comunicare in maniera appropriata ed efficace con i bambini è una delle prime modalità attraverso cui noi adulti possiamo aiutarli a trovare un equilibrio e preservare il loro benessere psicoemotivo cercando di minimizzare i vissuti di ansia e paura che inevitabilmente tale situazione di emergenza può provocare.

I CDC (Centri per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie) ha creato a tal proposito una guida che possa aiutare noi adulti nel comunicare con i bambini rispetto al Coronavirus. 

  • Rimanete calmi e rassicuranti

La situazione di emergenza sanitaria non lascia certamente indenni noi adulti dal provare profondi vissuti di ansia e preoccupazione, con il rischio che questi influenzino come e cosa comunichiamo ai nostri figli. E’ infatti importante ricordarsi che loro utilizzano quello che dite e come lo dite come riferimento per comprendere ed attribuire significato agli eventi stressanti, e a come farvi fronte; percepire i propri genitori come estremamente spaventati incrementa i vissuti di paura e preoccupazione dei bambini. Individuate dei momenti solitari in cui dare spazio e provare a gestire le vostre emozioni negative, al fine di limitare la possibilità che esse si manifestino quando interagite con i bambini evitando così di sovraccaricarli delle vostre paure. Se lo spazio in cui vivete ve lo consente, evitate di parlare con altri delle vostre preoccupazioni davanti ai bambini.

  • Mostratevi disponibili all’ascolto e al dialogo, accogliete le loro emozioni.

E’ importante che sappiano che ci sia qualcuno pronto ad ascoltarli, ad accoglierli e a rispondere alle loro domande, disposto a dedicargli uno spazio-tempo di attenzione e di confronto rassicurante. Ritagliatevi del tempo per parlare con loro e chiarite che possono rivolgersi a voi in qualsiasi momento sentano di avere dubbi e/o preoccupazioni. Non preoccupatevi se vi pongono quesiti a cui non sapete rispondere, piuttosto cogliete l’occasione per ricercare insieme le risposte ricorrendo a fonti di informazioni ufficiali quali i siti web dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, dell’Istituto Superiore di Sanità…

“va bene, è normale sentirsi spaventati e preoccupati. Puoi parlarmene ogni volta che ne hai bisogno. Risponderò a qualsiasi domanda tu abbia, e se non conosco la risposta, mi informerò e poi te la darò”

  • Evitate un linguaggio che potrebbe incolpare gli altri e/o comportare uno stigma. 

Situazioni ed eventi altamente stressanti possono elicitare meccanismi di attribuzione di colpa e ricerca di un “capro espiatorio”, con il rischio di stigmatizzazione di una persona e/o un gruppo di persone come responsabili del contagio da Covid-19. Chiarite ai bambini che i virus possono colpire chiunque, indipendentemente dall’etnia o dalla classe sociale e pertanto qualsiasi ipotesi/assunzione rispetto a chi potrebbe trasmettere e contrarre il Covid-19 è del tutto illegittima e priva di ragionevolezza. 

Ponete attenzione a eventuali commenti colpevolizzanti e stigmatizzanti che potrebbero sentire i bambini (da parte di altri adulti, attraverso la comunicazione mediatica..), e spiegate loro quanto questi contenuti si discostino dai valori e dalle credenze della vostra realtà familiare. 

  • Prestate attenzione alle informazioni a cui i vostri figli sono esposti attraverso i mezzi di comunicazione.

Cercate di limitare il tempo di esposizione del bambino a contenuti mediatici inerenti il Covid-19; un eccesso di informazioni focalizzate su un’unica tematica può aumentare e/o aggravare i vissuti ansiosi. E’ importante inoltre monitorare la qualità delle informazioni a cui i bambini hanno accesso, consapevoli che la facilità con cui oggi possiamo accedere a una fonte primaria di notizie non è garanzia di correttezza, completezza e autenticità delle informazioni stesse. Per questo è utile spiegare ai bambini che alcune notizie/storie inerenti il virus potrebbero essere infondate e inesatte; proponetevi come primi interlocutori per momenti di dialogo e confronto su quanto appreso tramite i mezzi di comunicazione. 

  • Fornite informazioni oneste e accurate.

L’assenza di una spiegazione chiara rispetto alla realtà vissuta può portare i bambini ad attribuirvi un significato personale, risultato però della combinazione di informazioni che estrapolano autonomamente da comunicazioni che avvengono tra chi li circonda e di notizie acquisite tramite i mass media e i social network. Ne consegue che non necessariamente la realtà che i bambini si descrivono corrisponda a quella effettiva, con il rischio anzi che la “loro realtà” sia peggiore di quella in cui vivono. Ancora prima di fornire loro un quadro sufficientemente chiaro della situazione d’emergenza è fondamentale quindi indagare ciò che essi ritengono corrispondere alla realtà; partite da ciò che sanno, aiutandoli a correggere significati e convinzioni personali erronei che rischiano di alimentare i loro vissuti ansiosi. Fornite loro quindi informazioni quanto più realistiche, veritiere ma al contempo appropriate per l’età e il livello di sviluppo dei bambini che comportano infatti bisogni e livelli di comprensione differenti.

  • Bambini fino agli 8/9 anni di età: fornite informazioni brevi e semplici sul Covid-19 (cos’è un virus, quali rischi comporta, quali strategie di prevenzione possiamo attuare) e frasi rassicuranti sul fatto che la casa e, successivamente il contesto scolastico, sono luoghi sicuri in cui le figure adulte li aiuteranno a salvaguardare la loro salute e/o a prendersi cura di sé qualora dovessero ammalarsi (semplici esempi delle azioni che le persone possono fare quotidianamente per prevenire il contagio e mantenersi in salute, come lavarsi abitualmente le mani). Rispetto alla situazione d’emergenza sanitaria sottolineate loro che molte persone, con ruoli e competenze diverse (quali medici, politici, ricercatori…) stanno facendo del loro meglio per risolvere il problema.

COVID 19 è una malattia come l’influenza. Alcune persone la prendono e si ammalano. Ci sono molti medici e scienziati in tutto il mondo che stanno studiando un modo per sconfiggerla” 

  • Bambini e ragazzi dagli 8/9 anni ai 12/13 anni: emerge il bisogno di sapere se possono considerarsi effettivamente al sicuro e cosa succederebbe se il Covid-19 dovesse interessare persone a loro vicine, come i loro amici, i loro insegnanti, familiari, etc… Potrebbe essere necessario aiutarli ad avere una visione quanto più realistica della situazione correggendo eventuali conclusioni derivate da un accesso autonomo alle informazioni circolanti sui mezzi di comunicazione. Rafforzate infine l’idea che, su più livelli e attraverso interventi di natura diversa, si stiano facendo numerosi sforzi per risolvere tale situazione di emergenza sanitaria.
  • Fascia adolescenziale: gli adolescenti si mostrano generalmente capaci di riflettere e discutere sul problema in modo approfondito e sono spesso in grado di accedere direttamente ad adeguate fonti di informazioni relative al Covid-19. Fornite loro informazioni quanto più accurate e fattuali rispetto allo stato attuale della situazione d’emergenza, poiché sentire di averne una conoscenza adeguata può favorire in loro una maggiore sensazione di controllo con riduzione dei vissuti ansiosi.  
  • Insegnate quali sono le azioni quotidiane utili per ridurre la diffusione e il contagio 

Spiegate loro che bastano piccoli gesti quotidiani da parte di tutti per prevenire e limitarne la diffusione, ovvero:

  • Lavarsi regolarmente le mani con acqua e sapone
  • Quando si starnutisce o tossisce, coprirsi la bocca utilizzando un fazzoletto o il braccio… e lavarsi di nuovo le mani!
  • Evitare di frequentare luoghi chiusi o affollati
  • Non toccarsi occhi, naso o bocca, le più importanti porte di ingresso del virus nel nostro corpo
  • Buttare i fazzoletti usati

Fonte bibliografica: CDC, Centers for Disease Control and Prevention: Talking with children about Coronavirus Disease 2019: messages for parents, school staff, and others working with children.

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Data la situazione di emergenza sanitaria, i professionisti si rendono disponibili per consulenze da remoto, attraverso colloqui telefonici e/o videochiamate tramite le piattaformi comuni (whatsapp, FaceTime, Skype).

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