Esiste per tutti una mattina dopo, quella in cui si cerca di mettere insieme i pezzi cercando di non naufragare.

È il caso di molti, forse di tutti quando dobbiamo cambiare la nostra vita. Alcune volte siamo costretti dagli eventi che essa ci pone. Inaspettatamente ci troviamo catapultati in qualcosa che non avevamo previsto. Li veniamo in contatto con parti di noi che affiorano e che non abbiamo mai conosciuto. Ciò a volte, ci spaventa a tal punto, che il nostro equilibrio va in tilt, come se ci perdessimo e non riuscissimo più a ritrovarci.

Mario Calabresi, nel suo ultimo libro, partendo da una sua vicenda personale lavorativa, la fine della sua direzione alla Repubblica, ci parla di coraggio, di voglia di ricominciare dopo una sconfitta, di quello che in psicologia chiamiamo resilienza. Cosa succede a chi si trova a terra e all’improvviso perde qualcosa magari per sempre ? Che ne facciamo delle brusche cadute che almeno una volta nella vita tutti abbiamo subito? L’importanza di ricordare ed elaborare quello che abbiamo sentito, provato, quel difficile vedere cose che avevamo rimosso, quel sapore amaro che fa della sconfitta paradossalmente una grande opportunità per una nuova rinascita: ecco sono questi i temi che l’autore tocca e ci racconta con molta onestà e trasparenza.

Altre volte quella mattina corrisponde ad una scelta che avevamo lungamente meditato. E finalmente arriva. Chi arriva al cambiamento per questa via, in genere lo fa attraverso un processo lungo e faticoso di valutazioni, di studio di nuovi scenari, di ipotesi. È il lungo percorso inevitabile di elaborazione di un lutto legato alle abitudini, alle consuetudini, a qualcosa che non sarà più così scontato. Ma è anche l’apertura alla propria autenticità, forse ai nostri veri talenti che prendiamo in mano e finalmente accogliamo. 

Il risveglio allora, la mattina dopo, porta con sé quel sapore inconsueto, quella curiosità che ci sorprende con una nuova felicità, quella che deriva dall’aver lasciato venir fuori davvero quella parte di noi che finalmente vogliamo essere. 

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