Articolo scritto dalla dott.ssa Marzia Galimberti

“Non dico nulla ma ti anniento” IL PASSIVO AGGRESSIVO. Il passivo aggressivo evita responsabilità “dimenticandosi”.

Le risposte come “Va bene, ok, Come vuoi, Non lo sapevo, Te l’avevo detto” sono le risposte tipiche di una persona definibile Passivo Aggressiva.

Quali sono le caratteristiche della persona Passivo Aggressiva?

Le persone passivo  aggressive sono  persone incapaci di  esprimere i sentimenti e i propri pensieri in forma razionale e diretta ma preferiscono comportamenti di aggressività passiva, condizione che non consente  alcuna possibilità di dialogo nella relazione con l’altro.

L’aggressività passiva è più facile della manifestazione diretta della aggressività.

Essere assertivi è infatti difficile, perché implica il mettersi in gioco e difendere le proprie posizioni. E’ più facile non dire quello che si pensa ed evitare il confronto con l’altro.

Il linguaggio del passivo aggressivo

Il linguaggio del passivo aggressivo oscilla tra forme passive di comunicazione che cercano di chiudere la conversazione ad altre forme di aggressività verbale che si trovano sempre al limite dell’ostilità nascosta. Questo tipo di linguaggio, che coglie di sorpresa l’interlocutore, tende sempre a ferire o a lasciare sconcertati.  Il sarcasmo, l’ironia o il senso confuso e contraddittorio del messaggio cercano di mascherare sempre quello che c’è dietro al vero significato.

Il passivo/ aggressivo ha paura a manifestare la sua rabbia e  la nasconde, sviluppando però e una pessima capacità di adattamento.

Con questa modalità relazionale, la persona con queste caratteristiche acquista potere sull’altro rovinando le situazioni relazionali, rendendole confuse e distruttive. I sentimenti inespressi comportano relazioni altamente disfunzionali.  I conflitti vengono evitati così come il confronto. L’altro è percepito come minaccioso e persecutorio. Mostrano una curiosa abilità nel dare la colpa agli altri, anche se la responsabilità è loro, non mostrandosi aperti agli altri.

Personalità ambivalente del passivo aggressivo

Da questa descrizione, capirete che il passivo aggressivo si presenta con una personalità ambivalente : all’inizio si presenta come piacevole e affabile perché non essendo in grado di esprimere il proprio disaccordo, tende a reprimere le emozioni negative e ad apparire adattato alla realtà. Col passare del tempo però questa frustrazione e rabbia repressa possono portare queste personalità ad “esplodere”. Molto spesso questa modalità nasce proprio come esigenza per mettersi al riparo dall’assumersi la responsabilità verso una propria emozione, come la rabbia.  Vestire i panni del passivo aggressivo, infatti, può rivelarsi conveniente e meno faticoso perché richiede meno competenze relazionali, assertive ed emotive anche se alla lunga diventa un comportamento  deleterio nella costruzione di rapporti.

È importante sottolineare che le  persone che soffrono di disturbo passivo aggressivo spesso mostrano una discordanza completa tra quello che dicono e quello che fanno.  È quasi impossibile sapere come si sentono, perché di solito non agiscono in alcun modo o in due modi completamente opposti, hanno costantemente una comunicazione ambigua, più indiretta che diretta.

Naturalmente queste caratteristiche sono tanto più esasperate rispetto alla gravità del disturbo di personalità sottostante.

Come si comporta un partner passivo aggressivo ?

I comportamenti  appena descritti, vengono attivati in tutte le  relazioni ma si evidenziano specialmente nel rapporto di coppia, dove la persona  vittima di questi comportamenti, è costretta a chiedere aiuto.  Riconoscere un partener con una personalità passivo aggressiva non è sempre facile; soprattutto all’inizio , infatti, tutti noi siamo mossi dal desiderio di approvazione e di non essere lasciati dalla persona con la quale ci leghiamo. Spesso non vediamo alcuni tratti patologici, fino ad arrivare alla fatica di stare in relazione.

Il comportamento passivo aggressivo può essere riconosciuto attraverso diversi atteggiamenti, i due principali  sono il silenzio e/o la chiusura.

Spesso nei colloqui clinici vengono descritte situazioni particolari “ è come se calasse un gelo…all’ improvviso l’aria diventa pesante, là si potrebbe tagliare con un coltello ma io non capisco cosa sia successo “.  Nella coppia, i partner  finge risentimento, non comprende la reazione dell’altro, assume il ruolo di vittima, razionalizza, cioè, il proprio comportamento e considera la reazione dell’altro come problematica. Quando la persona passivo-aggressiva decide di giocare la propria rabbia verso la persona che  ritiene l’abbia ferita, lo fa in maniera nascosta tanto che l’altro neppure percepisce la rabbia alla base di queste azioni.

 Ad esempio, quando uno dei due partner fa una richiesta all’altro e questo, seppur in disaccordo, non risponde in maniera onesta e diretta. Egli teme un faticoso conflitto ed una ancor più faticosa discussione.  Quindi opta per un falso impegno, acconsentendo alla richiesta dell’altro e promettendo che ciò avverrà a breve.  In seguito, troverà continue scuse ed attuerà continui sabotaggi al fine di rimandare l’impegno verso il quale non era mai stato d’accordo.

Stato emotivo confuso

 Una persona passivo-aggressiva agisce il suo potere nei confronti dell’altro portando questi all’esasperazione e facendo sì che sia l’altro ad agire la propria rabbia (reattiva a quella del passivo-aggressivo).  Infatti, negare la rabbia, ritirarsi dalla comunicazione, sabotare la relazione, procrastinare gli impegni, conducono le persone, che con essi si rapportano, verso una sempre maggior frustrazione fino a sentirsi in balia di essi ed in uno stato emotivo e razionale estremamente confuso.

 Un partner passivo-aggressivo non si assume la responsabilità dei propri comportamenti, mente e incolpa l’altro per evitare di ammettere che hanno ferito. Può usare la razionalizzazione, accampare scuse o minimizzare il problema, in maniera da negare il proprio comportamento o l’impatto delle proprie azioni. Invece di esprimere le sue esigenze e i suoi desideri, si allontana nel corso di un litigio. Smette di parlare e pone fine alla discussione dicendo: “Perché perdo tempo a risponderti? Tanto hai sempre ragione”. Altri strumenti di potere che potrebbe utilizzare sono negare la sessualità, non dare il sostegno economico precedente pattuito, il tutto per tenere sotto controllo l’altro ma sempre con un atteggiamento vittimistico ed evitante.

È molto difficile andare d’accordo con loro, perché cercano in tutti i modi di evitare le responsabilità, semplicemente se le “dimenticano” o le mettono all’ultimo posto nella loro lista di priorità.

Rapporti sentimentali dei soggetti passivo aggressivi

Il rapporto sentimentale con loro è estremamente difficile, in quanto preferiscono fare le cose a modo, loro senza sentirsi sotto pressione o scendere a compromessi. Addirittura, in alcuni casi, queste persone raccontano fatti inventati o manipolano alcune informazioni per uscire indenni dalla situazione. Non è facile rispondere o confrontarsi con il loro comportamento, perché generano una sensazione di impotenza. Le persone passivo-aggressive verbalmente sono sempre pronte ad attenersi alle richieste che gli vengono poste, salvo poi, con il comportamento, ritardare il compimento dell’azione, tendono sempre a procrastinare.  

 I soggetti con questi tratti di personalità sperimentano infatti gratificazione quando riescono a far perdere il controllo, per poi assumere un’espressione del volto di perplessità e chiedervi spiegazioni per questa reazione di collera così esagerata

Esempi di partner aggressivi

 Alcuni esempi di partner  aggressivi è un partner che è costantemente in ritardo, di proposito. Magari chiede all’altro di trovarsi in un dato posto a una data ora, e poi arriva venti minuti dopo, per punire per esempio di una lite avvenuta da poco.  Naturalmente non ammetterà mai la correlazione tra le due cose. Un partner che spende irragionevolmente i soldi di famiglia pur essendo perfettamente al corrente del fatto che ci sono problemi finanziari. Un partner che diventa muto, piange, o sparisce non appena l’altra cerca di comunicare e risolvere i problemi della coppia.  Il partner che fa dei finti complimenti, che in realtà sono insulti (“per essere così poco in forma te la sei cavata benissimo…”) elargiti con tono di sufficienza o superiorità.  Se l’altro si offende, lui sostiene che stava solo sinceramente lodandolo, e che l’altro è sempre troppo irritabile/insicuro/pronto a offendersi/privo di fiducia. Il partner che nega a tutti i costi di essere arrabbiato o risentito, ma poi magari davanti ad altre persone fa commenti sgarbati o critica apertamente

Questo viene fatto in modo freddo e distaccato da parte dei passivo-aggressivi. 

L’altro non ha scelta: lasciar perdere, o rompere la relazione.

Quando chiedere aiuto ?

Questo tipo di personalità influisce sulla capacità di una persona di creare e mantenere relazioni sane causando problemi sia nei rapporti interpersonali che a lavoro. Il comportamento del passivo aggressivo porta i membri della famiglia, amici e collaboratori all’esasperazione anche se la persona potrebbe non essere consapevole del proprio comportamento passivo-aggressivo.  La  prima reazione potrebbe essere quella di prendersela con loro o affrontarli per il loro comportamento, ma bisogna resistere alla tentazione di farlo. 

Si rischia di assumere il ruolo di genitore, un’eventualità che non porta benefici.

È fondamentale quindi rivolgersi ad un professionista, per capire il perché si è caduti in questa trappola, che quasi sempre deriva anche dalle proprie mancanze emotive, valutare la gravità dell’altro e in base a questo trovare la via più consona che sia un cambiamento del proprio atteggiamento che deve basarsi sui desideri e non più sui bisogni o la paura della perdita. Bisogna avere il coraggio di lasciare l’altro senza sentirsi colpevoli ma consapevoli che tutti possono sbagliare e che c’è sempre un’altra soluzione. 

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